Olivi

(2009)

Viaggio tra gli olivi

Mutilati dalla mano accorta e spietata dell’uomo,
i profili degli alberi d’olivo raccontano antiche storie.
La presenza di “tronchi –personaggi” che si imprime
scultorea contro il cielo, racchiude la forza
segnata dalla danza delle stagioni e fermata nel tempo.
Nel magico colore di una chiara giornata di gennaio
in Maremma ancora una volta gli olivi mi sorprendono:
solitari e superstiti o ben coltivati
per sfruttarne il succo prelibato,
con i loro corpi tanto più saldamente radicati

quanto protesi ad allungarsi in avvolgenti contorcimenti
mi incuriosiscono per le infinite variazioni di forme.
Ne ammiro la bellezza espressa con fantasia
come in un linguaggio segreto.
Queste figure rispecchiano le mie sensazioni:
guardando le immagini in sequenza posso decifrare
un alfabeto naturale fatto di occhi, di mani,
di braccia allungate, di rughe, di danzatori fermi
in posture scomode, di gestualità, di sinuosità
di una fauna immaginaria.
Vedo fauci spalancate, maschere, di cui, nel mio incantamento
mi pare di percepire suoni, voci …
un forte richiamo a liberare finalmente i miei fantasmi
e lasciare traccia delle mie emozioni.

Giovanna

n.23 opere a lapis su cartoncino, cm. 70x40, 2009.

Della serie è stato realizzato, nel 2011, catalogo in cui le opere sono accompagnate da didascalie poetiche della pittrice.

Alfabeto del paesaggio espressione di pari forze.

Arcuate vestigia custodi del tempo.

Braccia levate in aria in ali spiegete che non volano.

Centeneria vetustà di un mite fantasma.

Con esuberanza di forme si guarda intorno in un salto di gioia.

Copiosa vitalità di fronde sopra scarni resti.

Dentro una nuvola di foglie in posa si pavoneggia.

Dolcezza muliebre in gentile passo di danza.

Forze complementari in un confronto vincente.

Girotondo di fluide movenze còlte in grazia danzante.

Irato gigante multiplo di buie cavità.

Ostinnata contrarietà nella sua obbligata prigione.

Presenza curiosa di un giocoliere che ringrazia con un inchino.

Profilo araldico geometrie di un antico grifone.

Scalato geroglifico di nodi per salire in alto.

Smisurato superstite del tempo memoria di vento e temmpeste.

Sonora vibrazione di foglie in uno strano strumento arboreo.

Staticità di sfinge nella sua rigida postura.

Strascico di radici inginocchiate sulla sacra terra.

Torsione di un corpo provato da una fuga negata.